E' tempo di resoconti per l'iniziativa OsservAZIONI e anche per il percorso The act of seeing che la contiene. E' stato un percorso lungo e non privo di soddisfazioni quello che ha portato oggi al desiderio di porre a sintesi il lavoro sin qui svolto.
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Il Presidente di ETRA chiude i lavori del 19 maggio 2015 |
Crediamo che non si possa che partire dall'incontro finale delle attività promosse per le scuole, e svoltosi a Monfalcone il 19 maggio 2015. OsservAZIONI 2015 è stato un momento di interessante entusiasmo e non possiamo che ringraziare quanti hanno partecipato in quell'occasione. Gli studenti, prima di tutto, i loro insegnanti e anche i loro genitori. Ma anche gli amministratori che hanno ritenuto importante esserci per scoprire in maniera diretta cosa pensino della propria città gli abitanti meno disposti a compromessi e più propensi ad esprimersi in maniera diretta e sincera. I ragazzi, di terza media e quindi di quinta elementare non si sono tirati indietro e infine ne sono emersi dei dati importanti, su tutti il fatto che le cose dette non passano come inascoltate, che se ci si mette alla pari con il prorio interlocutore vi è una possibilità di dialogo con chiunque. I ragazzi sono stati sollecitati da ETRA nei mesi precedenti all'incontro conclusivo e hanno saputo e voluto porre sul tavolo del dibattito opinioni sfumate, meno chiare sui temi posti ad analisi, di quanto a volte risultino nel confronto con gli adulti. La città, la loro città (o meglio le loro città o paesi, la loro città-territorio) non è altro da loro. E' qualcosa di percepito e spesso non capito abbastanza, oppure capito troppo e quindi in parte rifiutato. I racconti fotografici nati nei laboratori con le medie hanno consentito di porre ad esame un termine in primis, ovvero "degrado". Ciascuno alla fine ha voluto qualificarlo e significarlo attraverso un lavoro personale. La sorpresa dei lavori è stato vedere che lo spazio (pubblico in particolare) racchiude le vite di molti di loro, che esistono rifugi in quello, e che esistono aspettative verso dei luoghi. Inoltre è risultato chiaro e forte il messaggio lanciato: "noi ci siamo, dateci una possibilità di espressione diversa". In alcuni casi alcuni hanno compreso delle strade possibili per "esserci", per non nascondersi dietro un'alzata di spalle. Non solo abitanti, infine, ma cittadini attivi. E non riguardava tutto ciò un mondo virtuale, non riguardava lo spazio online, bensì dimostrazioni di presenza fisica, percepita e restituita. Una definizione di "degrado" ha segnato il percorso di questa esperienza e risulta forse il riscontro migliore da cui ripartire per un ragionamento diverso, che sposta l'esame dalla percezione al dato sociale: "degrado è qualcosa che dipende dallo stile di vita di ciascuno".
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I ragazzi delle Medie durante i "percorsi fotografici" di ETRA |
I bambini delle elementari hanno invece girato un cortometraggio su di un luogo. Hanno pensato, scritto, sceneggiato, fumettato, portato a progetto più storie, e poi infine scelto una tra le prime. Il luogo è stato quello della via Timavo a Monfalcone, delle Terme Romane recuperate in particolare, delle aree del "Lacus Timavi". Un luogo che sta ritornando ad essere tema collettivo per la città di Monfalcone. I bambini hanno sviluppato la loro esperienza in aula e quindi in loco e per loro quello non sarà più un luogo qualunque, bensì quello dove si è maturato un ricordo importante, dove l'esperienza personale si è intrecciata con un percorso di vita.
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I bambini dirigono e riprendono il proprio cortometraggio in via Timavo |
"Riattivare" (per riutilizzare un termine emerso come centrale durante le giornate della Biennale dello Spazio Pubblico di Roma del 21-23 maggio, vedi eventietra.blogspot) non è un processo che impone gesti progettuali e quindi esecutivi, non solo perlomeno, contano anche le esperienze, quelle che sanno includere lo spazio che ci circonda e farcelo percepire quindi come possibile. Il cortometraggio girato dai bambini è un dato tangibile di questo percorso, un esempio di partecipazione indiretta, di frequentazione fisica, ma anche mentale, di acquisizione osmotica del senso di un luogo.
A Roma ETRA ha partecipato a dei tavoli di lavoro, ha presentato il progetto/processo The act of seeing/L'atto di vedere e si è compreso come una ricerca condotta all'estremo confine del Nord Est, in ambito periferico rispetto i centri della cultura urbanistica italiana e delle esperienze partecipate promosse a livello nazionale, risulti centrata nello spirito che guida la molteplicità delle iniziative di rigenerazione urbana italiane. E' stato quello romano un banco di prova per comprendere il senso di un lavoro. E uno stimolo a sviluppare ulteriormente la ricerca. A fare di più.
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La "mappa" di Monfalcone proiettata prima della presentazione A Roma |
Un quaderno cartaceo, in pubblicazione a breve, amplierà questo resoconto. Anticipiamo che non sarà un oggetto da archiviare in libreria, ma uno strumento di sperimentazione attiva, con ricadute dirette sulla ricerca.
Grazie a tutti gli amici di ETRA e ai collaboratori, in particolare a Katia, Luca, Giuditta, Khadidja, Laura, Elisa, Cinzia, Monica, Rosanna. Un grazie particolare al Sindaco del Comune di Monfalcone Silvia Altran per la sua attenzione a questo progetto. Un grazie alla BCC di Staranzano e Villesse per averlo sostenuto per quanto loro possibile.
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OsservAZIONI su il Piccolo del 22 maggio 2015 |